Fra i metodi e le procedure per la conduzione agronomica dei nostri fondi abbiamo, già da anni, scelto di passare dal sistema Convenzionale detto comunemente “a calendario” a quello di tipo Integrato. Cosa significa e cosa richiede praticamente?
I nostri vecchi coltivavano i loro appezzamenti ripetendo sistematicamente alcune pratiche dettate dall’esperienza e, al momento stabilito si occupavano di potare, di lavorare i terreni e soprattutto di effettuare i trattamenti antiparassitari sol perchè era arrivata la data prestabilita. La consuetudine era la garanzia del “fatto bene”.
Il concetto di agricoltura integrata prevede lo sfruttamento delle risorse naturali finché sono in grado di sostituire adeguatamente i mezzi tecnici adottati nell’agricoltura convenzionale e prevede il ricorso a questi ultimi solo se necessari per ottimizzare il compromesso fra le esigenze ambientali e sanitarie e le esigenze economiche. A parità di condizioni, la scelta ricade prioritariamente su quelle di minore impatto e, in ogni modo, esclude quelle di elevato impatto.
Gli ambiti di applicazione dei principi dell’agricoltura integrata sono principalmente:
- La Fertilizzazione: per quanto concerne la concimazione chimica, le dosi, l’epoca e la tecnica di distribuzione devono essere approntate con l’obiettivo di prevenire i fenomeni di dilavamento e conseguente inquinamento delle falde acquifere;
- Le Lavorazioni del terreno: devono essere condotte con l’obiettivo di prevenire la degradazione della struttura del terreno e l’erosione;
- Il Controllo delle erbe infestanti: preferendo all’uso di diserbanti le lavorazioni meccaniche dei terreni ed in particolare le trinciature;
- La Difesa delle piante e dei frutti: questo è l’ambito in cui la produzione integrata ha trovato una più larga applicazione. La strategia di difesa si basa esclusivamente sulla lotta integrata, ossia sull’impiego razionale di mezzi di difesa biologici, chimici, biotecnici, agronomici. Essa sfrutta nei limiti del possibile la lotta biologica e l’uso dei fitofarmaci è improntato sull’obiettivo di ridurre complessivamente il quantitativo di prodotti chimici liberati nell’ambiente, ridurre al minimo il rischio di salute dei consumatori e ridurre al minimo l’impatto sugli altri organismi che popolano l’ambiente. La scelta dei principi attivi ricade necessariamente su prodotti a basso spettro d’azione o ad alta selettività, a bassa persistenza e a basso rischio di induzione di fenomeni di resistenza, a prescindere dalla loro natura. È intuitivo che i prodotti di origine biologica siano preferibili ai principi attivi di sintesi, in realtà questa convinzione è concettualmente errata.
L’approccio moderno a tali pratiche è completamente diverso e, anche a causa dei forti cambiamenti climatici e di una diversa coscienza ambientale, si ritiene importante ottimizzare il tipo e la quantità di sostanze chimiche utilizzate, procedendo ai trattamenti solo nel momento in cui le infestazioni di parassiti superano una cosiddetta “soglia di intervento” e non sol perchè è iniziata la fioritura oppure siamo al 1° di Ottobre. Oltre ad una conseguente economia aziendale ed ad un uso efficiente dei prodotti è l’ambiente che ce ne sarà grato ed i frutti che otterremo saranno indubbiamente più salubri.
L’agricoltura integrata può rappresentare un punto di vista che rispecchia molteplici esigenze ed è il modo più evoluto per realizzare l’agricoltura sostenibile per i seguenti motivi:
- Ottimizza l’utilizzazione delle risorse e dei mezzi tecnici disponibili per conseguire la quantità di produzione necessaria alla richiesta nazionale ed internazionale;
- Produce cibi sani e sicuri, conservando e proteggendo le risorse ambientali;
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Osserva le normative nazionali e comunitarie;
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Supera i concetti di lotta biologica, di agricoltura biologica, di allevamento biologico,
in quanto non ancora sufficienti a soddisfare le esigenze di un'agricoltura di mercato;
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Viene realizzata seguendo le linee guida indicate dai disciplinari e misurando
i progressi conseguiti con sistemi di autodiagnosi delle aziende agricole.
Per tutti questi motivi, anche noi, abbiamo impostato la coltivazione dei nostri fondi sulla base di tali indirizzi che sono il
migliore compromesso tra l'agricoltura convenzionale e quella biologica.
La validità di questo approccio che riscuote meno successo presso il consumatore rispetto al "biologico" è fondata
sulla reale sostenibilità economica ed ambientale.